Evidentemente il Ministro Brunetta ha visto un altro film. Dall’alto della sua assoluta ignoranza in materia, si è permesso di discettare, con l’eleganza e l’agilità di un elefante in un negozio di cristalli, sugli stipendi degli insegnanti, arrivando a dire che “per quello che fanno guadagnano anche troppo”. E’, questa, una litania che ci sentiamo ripetere da sempre, tanto da non farci quasi più caso. Ma se a fare tali incaute affermazioni è un Ministro della Repubblica, che avrebbe a suo dire l’ambizione di “castigare” i lavativi (decisione sacrosanta!) e di premiare i più bravi e che invece si mette a sparare nel mucchio scambiando Palazzo Chigi per un bar di periferia, allora la cosa comincia a preoccupare.
Perché altro non fa che avallare i sospetti che già nutrivamo da tempo. E cioè che questo Governo e questa maggioranza, con la scusa di voler riformare la Scuola, intendano solo “fare cassa” e abbiano in realtà individuato nei docenti e più in generale nel personale scolastico l’anello debole della catena, sul quale più facilmente sarà possibile picchiare duro, tanto più esso sarà, com’esso è, nell’oggettiva impossibilità di difendersi.
Un atteggiamento odioso, tipico di chi si fa forte coi deboli e debole con i forti, nel solco di una tradizione ampiamente consolidata, che vede da sempre nella Scuola una mucca da mungere, piuttosto che una risorsa da valorizzare.
Io guadagno circa 1600 euro al mese e con quelli devo “campare” me stesso e la mia famiglia. Ho una moglie e due figli stupendi che sono la mia ragione di vita, ma che non vivono d’aria. Lavoro nella Scuola da vent’anni con serietà ed impegno, in un Istituto Professionale divenuto ormai scuola di frontiera, dove “educare alla cittadinanza” è un’impresa ai limiti dell’eroismo. Sono a scuola tutte le mattine e, in ragione dei miei ulteriori impegni di “funzione strumentale” nello staff della presidenza, anche diversi pomeriggi nell’arco della settimana. A casa preparo i compiti, li correggo, mi aggiorno. Che altro dovrei fare per essere all’altezza della considerazione del signor Ministro Brunetta?
L’infelice uscita del Ministro ci conferma nella convinzione che questo non è un Governo dove i valori della Destra e tanto meno di una Destra “sociale” possano essere rappresentati. Il merito non si persegue “sparando a casaccio”, criminalizzando un’intera categoria professionale, ma riuscendo, con pazienza e buona volontà, a “separare il grano dal loglio”.
Per questo LA DESTRA di Ferrara esprime piena solidarietà al personale docente e non docente della scuola pubblica, offeso nella sua dignità dalla “sparata” ministreriale e si impegna a promuovere, insieme a chi ci starà, tutte le azioni politiche e istituzionali che si renderanno necessarie ad affermare il diritto del mondo della Scuola a vedersi restituito il ruolo e la dignità che un Paese mediamente civile avrebbe l’obbligo di assicurarle.
Nella consapevolezza che solo investendo nel sapere e nella formazione sarà possibile promuovere quel processo di crescita culturale e sociale di cui l’Italia ha bisogno ma di cui, evidentemente, non hanno bisogno i signori del Palazzo e i loro lacchè per ingrassarsi alle spalle della povera gente.
In fondo, un Popolo che pensa ed è in grado di ragionare con la sua testa, è ben più pericoloso di un ammasso informe di individui immemori di sé e della propria dignità, distratti dai “circenses” berlusconiani e dunque così più facili da controllare e manipolare a proprio piacimento…!
Nevvero, Ministro Brunetta?
Nessun commento:
Posta un commento