Sabato si è celebrato a Ferrara l’ultimo Congresso Provinciale di Alleanza Nazionale.
Nella semideserta sala conferenze di S. Francesco si è chiuso un capitolo poco onorevole dell’ultima storia repubblicana. Quello di un Partito nato per “cambiare l’Italia” e naufragato nel mare magnum delle sue contraddizioni e delle sue piccole e grandi meschinerie, che lo hanno portato infine a sciogliersi per ragioni d’interesse in una Forza Italia più grande egemonizzata da Berlusconi, che dal 27 di questo mese prenderà il nome di Popolo delle Libertà.
L’evento finale, celebratosi soltanto ieri, altro non è che l’ultimo episodio di una lunga agonia, iniziata più di un anno fa, sul predellino di un’automobile in Piazza S. Babila, a Milano e chiusasi oggi, finalmente, con l’inevitabile eutanasia.
Non ci saranno lacrime né rimpianti, per questo suicidio assistito.
Ci sarà solo, negli elettori di destra, il pensiero di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
Ma ci sarà anche, in quegli elettori, la consapevolezza che la loro, che la nostra storia, non muore con chi di quella storia ha fatto strame per piccole convenienze di bottega.
Essa continuerà a vivere e a crescere ne La Destra, che ha raccolto il testimone che altri ha lasciato cadere e che proseguirà anche a Ferrara la buona battaglia in difesa dei principi e degli ideali nel cui nome generazioni di giovani e meno giovani hanno dato, durante i lunghi anni del secondo dopoguerra, il loro tempo migliore e, a volte, la loro stessa vita.
Ci saremo anche alle prossime elezioni amministrative ed europee, con le nostre liste, i nostri candidati, le nostre bandiere. Fieri di poter guardare i nostri interlocutori, alleati o avversari, con la schiena dritta di chi non ha nulla da chiedere ma tutto da dare, per l’amore incondizionato che prova per la sua gente, con cui si sente una cosa sola.
Una Destra moderna, priva di nostalgie, ma saldamente ancorata ai valori eterni della tradizione cristiana e sociale del nostro Popolo. Una Destra che non venderà l’anima per un piatto di lenticchie, che non andrà da nessuno col cappello in mano e che sta crescendo, nella considerazione e nell’entusiasmo dei tanti che a Ferrara come a Cento, a Comacchio come a Bondeno e nel resto della provincia, si stanno unendo ogni giorno più numerosi al nucleo fondante di questa stupenda e ritrovata comunità umana.
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