Cari amici, cittadini di Ferrara,
siamo arrivati alla fine di questa lunga e faticosa campagna elettorale. Oggi e domani voteremo per eleggere il nuovo Sindaco di Ferrara, il nuovo Presidente della Provincia e i sindaci di altri 18 Comuni grandi e piccoli della nostra Provincia. Con loro eleggeremo i consiglieri comunali e provinciali dei relativi Enti Locali.
E’ stata, dicevo, una campagna elettorale faticosa, in cui nessuno ci ha regalato niente. Nella quale tutto quello che abbiamo ottenuto in termini di visibilità e di presenza sul territorio ce lo siamo dovuti conquistare palmo a palmo, con in nostro impegno, con la nostra buona volontà, con la nostra dedizione.
E’ stata però anche una campagna elettorale entusiasmante, nel corso della quale ci siamo “riscoperti”, acquisendo la consapevolezza, giorno dopo giorno, del nostro essere squadra, del nostro essere comunità. Con le nostre differenze, certo, con le nostre diverse sensibilità, ci mancherebbe. La Destra è anche questo: capacità di confronto, di dialogo, contro la logica del pensiero unico e omologante che domina incontrastato nel PDL come nel PD.
Ma il nostro punto di forza è stato questo: la capacità di compattarci nei momenti più difficili, la capacità di aiutarci reciprocamente, di confortarci e incoraggiarci a vicenda. La capacità di trasmettere alla gente, anche a chi non fa militanza attiva nel Partito, questa nostra determinazione nel non voler mollare, nel non volerci arrendere di fronte agli ostacoli, anche i più ostici e apparentemente insuperabili, che abbiamo incontrato sul cammino.
Alla luce dell’esperienza che ho vissuto in queste settimane di candidato alla Presidenza della Provincia sento dunque forte il bisogno di ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino, che hanno accettato con me di intraprendere questa strada e di accogliere il guanto di sfida che ci veniva lanciato.
Devo dire che paradossalmente le assurde discriminazioni e i boicottaggi di cui siamo stati oggetto, anziché indebolirci, ci hanno rafforzato, nel carattere come nella convinzione della nostra forza e della nostra possibilità di successo. Abbiamo dimostrato alle anime belle che parlano di democrazia senza conoscerne il significato più profondo, che la Destra – come diceva Giorgio Almirante – o è democrazia o non è; o è amore per la libertà o non è; o è Europa dei popoli e delle patrie o non è.
Abbiamo dimostrato ai cittadini ferraresi che si può fare buona politica senza compromettersi con il potere, senza vendersi l’anima e soprattutto senza urlare, come fa la Lega. Perché solo chi non ha il coraggio delle proprie idee deve alzare la voce e mettersi a gridare per farsi sentire. Noi che il coraggio delle nostre idee l’abbiamo, abbiamo scelto un altro stile per la nostra campagna elettorale. Quello di stare in mezzo alla nostra gente, di parlare con la nostra gente, per cogliere le sue sollecitazioni, i suoi suggerimenti, le sue proposte e farle nostre, recependole nei nostri programmi elettorali.
La nostra è stata una campagna elettorale all’insegna della sobrietà. Pochi soldi da spendere, ricorso all’autofinanziamento per ogni piccola spesa che si è resa necessaria. Io sono orgoglioso di questo. Sono orgoglioso dei 500 euro che ho speso contro gli 8000 di Conventi, i 25000 di Verri, i 40000 di Malaguti, i 100000 della Zappaterra. Abbiamo dimostrato che la serietà, la coerenza, la credibilità contano più del potere economico di cui i miei avversari politici hanno fatto sfoggio.
Non so, cari amici, come andrà a finire. Nessuno di noi ha la sfera di cristallo e quindi fare previsioni lascia il tempo che trova. Vi confesso però che anche fuori del partito ho incontrato tanti amici, anche con idee lontane dalle mie, che mi hanno assicurato il loro personale sostegno. Personalmente credo non avere nulla di cui rimproverarmi. Ho fatto quello che il poco tempo a disposizione, sottratto ai miei impegni di lavoro, mi ha consentito.
Oggi però i cittadini ferraresi sanno che La Destra c’è e che offre una proposta per il governo locale della Provincia radicalmente alternativa e di forte rinnovamento. Abbiamo messo a servizio di questa comunità il nostro tempo, le nostre migliori energie, il nostro impegno. Per questo sono certo che gli elettori ci premieranno con un risultato incoraggiante, che ci spronerà a fare più e meglio nei mesi a venire, quando dovremo radicarci sempre più sul territorio, potenziare la qualità organizzativa del movimento e preparare le sfide elettorali degli anni a venire, a partire dalle Amministrative del 2010, con le elezioni di Comacchio e di altri Comuni minori.
Guardiamo quindi con fiducia all’esito di queste elezioni, ribadendo quello che già ho avuto occasione di dire a Comacchio, a Cento e a Bondeno. Se qualcuno nel centrodestra (Verri o Malaguti) ci dovesse martedì chiedere i voti per poter vincere il ballottaggio contro la sinistra, sappia che per la Destra il tempo degli sconti è finito, che è finito il tempo dei passi indietro. Sappia che la nostra linea del Piave l’abbiamo raggiunta da un pezzo. Di qui in avanti, l’obiettivo è uno soltanto: avanzare.
Il nostro impegno al ballottaggio non potrà che presupporre un accordo politico alla luce del sole che veda l’apparentamento del nostro simbolo sulla scheda elettorale a quelli delle altre liste. In caso contrario questi signori si assumeranno tutta intera la responsabilità della loro personale sconfitta, che noi denunceremo sui giornali e dovunque ci verrà data la possibilità di esprimerci, facendo nomi e cognomi dei responsabili.
Vi invito quindi, cari amici, ad un ultimo sforzo nel convincere quanta più gente possibile a darci fiducia. Perché quanto più saremo forti tanto più saremo in grado, nell’eventualità di un ballottaggio, di far valere le nostre istanze e i nostri ideali, nella prospettiva di quel successo elettorale che tutti noi auspichiamo e che possa finalmente, dopo 64 anni, liberare la nostra Provincia da una sinistra parolaia e incapace che ha offeso la dignità di questo territorio e mortificato le sue enormi potenzialità.
Vi ringrazio ancora per la vostra amicizia. Viva La Destra ferrarese.
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